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Mete da visitare

La Puglia 


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Alberobello

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ALBEROBELLO DA VISITARE
Alberobello, unico al Mondo è un piccolo paese di poco più di 11.000 abitanti, a 55  km da bari ed a 45 km da Taranto.
I trulli sono costruiti direttamente sulla roccia, senza fondamenta, con blocchi di pietra rozzamente lavorati appoggiati l’uno sull’altro, senza calce a fissarli tra loro e poi coperti da una struttura conica di piccole lastre di pietra calcarea grigia.
Dal Dicembre 1996 i ‘Trulli di Alberobello’, e precisamente  i Rioni Monti e Aia piccola, il Trullo Sovrano, Casa D’Amore e Casa Pezzolla, sono stati dichiarati dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità perchè considerati di eccezionale valore universale e straordinario esempio di forma di costruzione, derivante da tecniche preistoriche, che si è conservata fino ai giorni nostri.
Rione Monti: con oltre mille trulli addossati l’uno all’altro.
Rione Aia Piccola: con 400 trulli, quartiere a trulli di Alberobello più piccolo, più autentico e riservato. Qui il tempo sembra essersi fermato. Non ci sono negozi né automobili e le strade permettono davvero di immergersi nell’atmosfera dei secoli passati.
Trullo Sovrano: è l’unico trullo di Alberobello edificato su due piani. Fa parte di un complesso di dodici trulli, dai quali si distingue per l’eccezionale levatura della sua cupola conica che si erge sino a quasi 14 metri di altezza.
Casa D’Amore: rappresenta il passaggio dal trullo costruito a secco alla palazzina. La casa di Francesco D’Amore fu la prima ad Alberobello ad essere costruita in ‘cotto’, conseguenza del riscatto del paese dal vassallaggio dei Conti d’Acquaviva di Conversano. Segno tangibile della vittoria degli Alberobellesi sul divieto di utilizzare la malta e apportare modifiche alla tecnica di costruzione.
Casa Pezzola: antica residenza del medico Giacomo Pezzolla ospita attualmente il Museo del Territorio che dedica particolare attenzione all’architettura in pietra a secco, facendone conoscere metodi e le tecniche per la manutenzione e il restauro. Il nucleo centrale espositivo si compone degli elementi essenziali che attengono alla lavorazione della pietra e al trullo: attrezzi, chiancarelle, pinnacoli. L’insieme è costituito da sedici strutture a trullo alquanto differenti tra loro e aggregate in diversi periodi storici, i più antichi risalgono al sec. XVIII.

Grotte di Castellana 

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Le Grotte di Castellana si aprono nelle Murge sud orientali a 330 m s.l.m. sull' altopiano calcareo formatosi nel Cretaceo superiore circa novanta - cento milioni di anni fa. Il territorio di Castellana è caratterizzato da rocce calcaree composte essenzialmente da carbonato di calcio; in particolare i calcari presenti nella nostra area sono chiamati con il nome di Calcare di Altamura. Le cavità sotterranee si estendono per una lunghezza di circa 3 chilometri.
L'ingresso naturale è rappresentato da un'enorme voragine profonda sessanta metri denominata la grave, termine dialettale locale per indicare una grande voragine. Da qui è possibile raggiungere la caverna bianca. Tutto costituito da concrezioni stalattitiche e stalagmitiche e da gallerie intercalate dall'aprirsi di improvviso di caverne.
La visita al pubblico si snoda lungo uno scenario per circa 1 km. L'itinerario più lungo, richiede due ore e si sviluppa per 3 km, tra caverne e voragini a cui sono stati dati nomi mitologici o fantastici. Dalla Grave alla Grotta Nera o della Lupa Capitolina, dopo aver superato il Cavernone dei Monumenti, superato la Calza e successivamente la Caverna della Civetta, attraversato il Corridoio del Serpente, la Caverna del Precipizio ed il Piccolo Paradiso, si scorre per il lungo Corridoio del Deserto detto anche il Grand Canyon sotterraneo (di una colorazione rossiccia dovuta alla presenza in tale tratto di minerali ferrosi) si raggiunge la Caverna della Torre di Pisa, il limpido Laghetto di acqua di stillicidio, il Corridoio Rosso, la Caverna della Cupola ed infine passando dal luccicante Laghetto di Cristalli, si giunge nella Grotta Bianca, cavità luminosa e splendente.
La storia della Grave[modifica | modifica sorgente]
La storia della Grave inizia nel Cretaceo superiore (novanta-cento milioni di anni fa), quando la Puglia era sommersa da un antico mare, nel quale vivevano vaste colonie di molluschi e vegetali marini. Per milioni di anni generazioni e generazioni di queste forme di vita si erano succedute le une alle altre e, morendo, i loro gusci svuotati e le loro carcasse si erano accumulati sul fondo del mare, formando un gigantesco deposito di fango e di sabbia, che con il suo lento ma continuo accrescimento si era via via compresso, fino a formare uno strato di calcare dello spessore di diversi chilometri. A partire da sessantacinque milioni di anni fa, il progressivo innalzamento delle terre aveva portato la regione al suo aspetto attuale e nella massa calcarea emersa, a causa della sua rigidità, si erano formate estese fratture, che l’avevano fortemente incisa. L’acqua fluviale d’intense precipitazioni, percolando nel sottosuolo aveva, poi, formato un’estesa falda acquifera sotterranea, tale da disciogliere gradualmente il calcare e di allargare le fratture; queste avevano finito per unirsi le une alle altre per il crollo della roccia frapposta, formando, così, piccoli condotti, via via trasformatisi in ambienti sempre più ampi. Nei luoghi in cui le fratture s’intersecavano in gran numero (fenomeno qui più rilevante che in qualsiasi altro punto del sistema carsico castellanese) si erano determinati estesi e ripetuti crolli; questi si erano ampliati sempre più verso l’alto, riducendo via via lo spessore di roccia che separava la cavità dall’esterno, finché lo strato residuo, ormai assottigliato, non era crollato, facendo giungere all’interno della grotta il primo raggio di luce.

Zoo Safari FASANO

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Lo Zoo safari Fasanolandia di Fasano (BR) è il primo[1] zoo parco faunistico in Italia ed uno tra i più grandi di Europa per numero di specie presenti[2]. Accoglie infatti circa 1700 esemplari di 200 specie diverse, in una zona con macchia mediterranea estesa per circa 140 ettari.
Lo zoo ha origine da una masseria, allora azienda agricola Pedali, che diede origine ad un modello alberghiero, oggi comunemente conosciuto come agriturismo, intendendo offrire ai propri clienti venuti in vacanza un parco divertimenti. Il parco fu aperto il 25 luglio 1973 con la parte zoo, successivamente fu aperto il parco divertimenti.
Lo zoo oggi[modifica | modifica sorgente]

Partita con solo la sezione zoo safari, oggi Fasanolandia include:
il delfinario, unico nel Sud Italia con 2000 posti a sedere all'esterno e 1000 all'interno;
la zona dei Gorilla, con gli unici esemplari presenti nel territorio italiano
il metrozoo, trenino che permette di visitare un'oasi con cascate e animali come orsi bruni, orsi polari, giaguari, leopardi, ippopotami, rinoceronti, foche e gibboni;
la sala tropicale, con numerose specie di pesci e rettili;
sala convegni e spettacoli;
il parco divertimenti Fasanolandia, con 20 grandi attrazioni e giostre per i bambini di tutte le età.

Polignano a Mare




Polignano a Mare (Peghegnéne IPA: ['pəgəɲe:nə] in dialetto barese) è un comune italiano di 17.797 abitanti della provincia di Bari, in Puglia. Il nucleo più antico della cittadina sorge su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare Adriatico a 33 chilometri a sud del capoluogo.
L'economia del paese è essenzialmente basata sul turismo, l'agricoltura e la pesca.
Di notevole interesse naturalistico sono le sue grotte marine e storicamente importanti sono il centro storico e i resti della dominazione romana. Tra questi ultimi il ponte della via Traiana, tuttora percorribile, che attraversa Lama Monachile.
Dal 2008, Polignano a Mare ha sempre ricevuto la Bandiera Blu, riconoscimento conferito dalla Foundation for Environmental Education alle località costiere europee che soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto in relazione a parametri quali la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici.

Veduta dello scoglio dell'Eremita dal lungomare C.Colombo, Polignano Sud
Il territorio comunale, delimitato a est dal Mare Adriatico, confina a nord con Mola di Bari, ad ovest con Conversano, a sud-ovest con Castellana Grotte a sud-est con Monopoli.
Esso si caratterizza per una costa alta e a tratti frastagliata, sulla quale hanno sbocco numerose lame. Una di queste, Lama Monachile, è la profonda insenatura immediatamente a ovest del centro storico, così chiamata perché in passato vi si è attestata la presenza della foca monaca. Altra importante è la Lama Santa Caterina.
Lungo la costa, sono numerose le grotte marine.

Matera

Matera www.pugliaresort.com
« La città è di aspetto curiosissimo, viene situata in tre valli profonde nelle quali, con artificio, e sulla pietra nativa e asciutta, seggono le chiese sopra le case e quelle pendono sotto a queste, confondendo i vivi e morti la stanza. I lumi notturni la fan parere un cielo stellato. »
(Giovan Battista Pacichelli, Il Regno di Napoli in Prospettiva)
Matera (IPA: [maˈtɛra][3], Matàërë in dialetto materano, IPA: [ma'taərə]), è un comune italiano di 59.973 abitanti[1], capoluogo dell'omonima provincia e seconda città della Basilicata per popolazione ed anche il più grande comune per superficie della Basilicata.
Dal 1663 al 1806 è stata il capoluogo del Giustizierato di Basilicata nel Regno di Napoli. Durante questo periodo la città conobbe un'importante crescita economica, commerciale e culturale.
Nota con l'appellativo di "Città Sotterranea", è altresì conosciuta per gli storici rioni Sassi, che costituiscono uno dei nuclei abitativi più antichi al mondo.[4] I Sassi sono stati riconosciuti nel 1993 Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, primo sito dell'Italia meridionale a ricevere tale riconoscimento.
Matera è tra le città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia d'Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni durante la seconda guerra mondiale, essendo stata la prima città del Mezzogiorno a insorgere in armi contro il nazifascismo.

Ostuni


Ostuni www.pugliaresort.com
 Ostuni è la città panoramica per eccellenza,ogni casa è un belvedere, ogni trattoria è della Bellavista, ad ogni finestra v'è un poeta che guarda nella pianura sottostante gli ulivi che cangian colore a tutti i venti A Ostuni le case sono bianche, di latte e calce, sono bianche fino a far male agli occhi, sono candidi i muri, le finestre, le porte, le scale, tutto è inverosimilmente bianco. A Ostuni si va per capire cosa vuol dire stare al riparo dal sole per non desiderare più romanzi, per non pensare più a viaggi lontani, qui c'è il fascino di tutte le città dei mari del Sud, qui c'è l' equatore a portata di mano. »
(Ettore Della Giovanna)
Ostuni (IPA: [osˈtuni][2]) è un comune italiano di 32.182 abitanti[3] della provincia di Brindisi in Puglia.
Detta anche Città Bianca,[4] per via del suo caratteristico centro storico che un tempo era interamente dipinto con calce bianca, oggi solo parzialmente. Il suo territorio è parte integrante della Valle d'Itria e della Murgia meridionale, al confine con il Salento.
Rinomato centro turistico, dal 2008 al 2013 ha ricevuto la Bandiera Blu[5] e le cinque vele di Legambiente[6] per la pulizia delle acque della sua costa e per la qualità dei servizi offerti, divenendo la città con il mare più pulito d'Italia. Nel 2005, inoltre, la Regione Puglia ha riconosciuto il comune come "località turistica"
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